Padre Erminio Passi

Sono ormai almeno tre le generazioni di famiglie e parrocchiani che si sono susseguite durante questi quasi quarant'anni che frequento la Parrocchia del Poetto.
E sicuramente di tutto ciò non possiamo che ringraziare la dedizione amorevole dei nostri frati.

I Figli di Santa Maria Immacolata (FSMI), sono un istituto religioso maschile di diritto Pontificio. La Congregazione trae origine da una pia unione di tre giovani devoti all'Immacolata, fondata a Genova il 16 Dicembre 1861 dal sacerdote Giuseppe Frassinetti (1804 -1868). Frassinetti era priore di Santa Sabina. Il 14 Gennaio 1866 iniziarono a condurre vita comune e accolsero nella loro casa dei giovani aspiranti al sacerdozio privi dei mezzi economici per mantenersi agli studi. Il 2 Gennaio 1868 Giuseppe Frassinetti muore santamente, lasciando in eredità la direzione della casa al diacono Antonio Piccardo. La fraternità ricevette nuovo impulso da Piccardo e i Figli di Santa Maria Immacolata si costituirono in congregazione l'8 Dicembre 1903. Ricevette l'approvazione definitiva dalla Santa Sede il 17 Giugno 1931.

I religiosi della congregazione si dedicano all'educazione della gioventù ed alla promozione delle vocazioni religiose. Oltre che in Italia, sono presenti in Argentina, Cile, Filippine, Polonia, Messico. La sede generalizia è a Roma. Al 31 Dicembre 2005 contavano 26 case e 125 membri, 90 dei quali, sacerdoti. Nella nostra Parrocchia si sono succeduti diversi parroci e numerosi viceparroci, proviamo a fare una sintetica cronologia. E' indubbio che la storia della nostra Parrocchia l'abbia certamente fatta Padre Erminio Passi. Nato a Roma il 29 Gennaio 1931, fu ordinato sacerdote nella Capitale il 17 Dicembre 1955. E' stato parroco al Poetto dal 1969 al 30 Settembre 2009.

Oggi Padre Passi è parroco emerito a vita della Vergine della Salute. Quarant'anni di vita, di storia, di gratitudine, di devozione profonda alla Madonna, che oggi si rivela con tanta tenerezza quando, mentre celebra, a solo nominarLa si commuove.

Riporto qui alcuni stralci di una recente chiacchierata avuta con lui, dove ricorda la sua esperienza di come cominciò il Cammino nella Parrocchia:

“Il Cammino è nato dall’incontro con questi missionari sono venuti questi catechisti itineranti che io non conoscevo neppure. Ho cominciato a fare qualche domanda ma loro erano un po’ restii. Allora ho fatto la faccia severa e ho detto: «state a sentire, se voi mi portate della merce e io devo comprarla, devo assaggiare la merce, se è buona o non è buona».

E’ stato così, parola più, parola meno, in maniera un po’ rozzetta  il primo incontro. Quando son tornati mi hanno spiegato come stavano le cose, e l’hanno fatto in maniera molto bella, molto buona, molto giusta. E ho visto che dovevo per forza fidarmi! Perché mi hanno parlato in una maniera molto saggia, molto fine e sentivo che c’era qualcosa di nuovo, di stimolante. Ho pregato molto per questo il Buon Dio, ho domandato alla Madonna, ci ho pregato su, non ci ho dormito. C’è stata qualche piccola incertezza all’inizio, ma poi ho decisi, mi butto!

E quando ho sentito le prime catechesi sono rimasto a bocca aperta, io che pensavo di essere un predicatore! Queste riflessioni un po’ così “terra terra”, grossolane, sono quelle che mi hanno fatto accettare il Cammino. Ho visto questa cosa molto bella per me, che giorno dopo giorno era sempre nuova. Ringrazio il Buon Dio e la Madonnina, che ho pregato tanto, perché avevo paura di fare un macello! Nella vita bisogna rischiare! E io ho voluto rischiare!

 

A cura di Paola Sanna

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