I SEGNI DEL BATTESIMO
I parte: l’accoglienza
Generalmente si dovrebbe vivere sul portale della chiesa o in un luogo a parte con l’assemblea riunita all’interno insieme con il presbitero segni della Chiesa costituita non da mattoni ma da “pietre viventi” unite dalla “Pietra angolare”, Cristo Signore, che accolgono un nuovo membro. Di fatto molti portali romanici alla cuspide dell’arco di ingresso della Chiesa portava una pietra con scolpito il Cristo trionfante.
Il nome sta a significare la chiamata alla vita che come raccontano i vangeli della resurrezione esplicita anche il nostro incontro nel Regno: il nostro nome è alfa e omega della nostra esistenza.
La richiesta alla Chiesa: il battesimo e la fede. I genitori (anche se non credenti) chiedono il battesimo e la fede alla Chiesa.
L’assunzione delle responsabilità nell’educare alla fede da parte dei genitori e del padrino e della madrina.
Il segno di croce che qualifica l’atto con il quale s’identifica il cristiano.
1Appunti di orientamento per ammonizione ai segni del battesimo a cura di p. Enrico Spano. Quanto scritto è estremamente limitato e non ha la pretesa di essere strumento di riferimento piuttosto di aiuto e di introduzione. La ricchezza dei segni battesimali è esorbitante e quanto annotato è impoverente ma mi è stato richiesto e ho provato a metterlo per scritto.
II parte: la Parola e la preghiera universale
La profezia che custodita dai genitori e dal padrino e dalla madrina verrà trasmessa al figlio/a come Giuseppe e Maria nei confronti di Gesù.
La preghiera universale. Uniti in Cristo che sempre presenta le sue stigmate al Padre ci uniamo in preghiera: per la Chiesa; per coloro che sono chiamati ad un servizio di potere nella società; per gli eletti del Popolo santo di Dio, i sofferenti, per l’assemblea qui riunita; per i battezzandi; per coloro che il Signore ha chiamato a condurli nel cammino di fede.
Le litanie. La convocazione della Chiesa celeste, nella comunione dei Santi. Convocazione epiclettica perché prendano parte a questa celebrazione del risorto e preghino, accompagnino, intercedano presso il Padre per i battezzandi.
III parte: L’esorcismo e l’unzione catecumenale
Il bambino/a ha sperimentato si dal grembo materno soprattutto nel parto che nella vita si lotta.
Ogni cristiano – conforme a Gesù nelle tentazioni del deserto – è chiamato a conoscere e affrontare un “nemico” che in ebraico si chiama “satana”. I suoi nomi sono in realtà diversi e tutti esprimono il rapporto esistenziale che ha con l’uomo diavolo (dal greco) “colui che divide”, “maligno” (dal latino) “colui che dice male di te”, ecc.
l’esorcismo fa presente il nemico, il combattimento e la sicura vittoria in Gesù Cristo, nella sua morte e risurrezione.
L’unzione catecumenale che prepara il battezzando/a alla lotta l’olio, infatti, tonifica i muscoli (vedi prodotti per sportivi), impedisce all’avversario di aggrapparsi a te, evidenzia ala struttura muscolare incutendo timore e rispetto nell’avversario.
In antico gli atleti di olimpia venivano portati in processione nei templi dedicati al nume protettore della città e nelle celle ad esso dedicate il rito prevedeva l’unzione dell’atleta. Vedi la statua ellenistica conservata nel museo di villa Borghese in Roma - riproduzione di una classica attribuita a Lisippo - che ritrae un atleta nel rito dell’unzione (per la verità manca lo strigilis (latino) che era quello strumento con il quale si distendeva o si rimuoveva l’olio sul corpo).
L’unzione dunque sin d’antichità, anche se per ragioni diverse, è sempre stato un atto sacro e non solo femminile.
Noi limitiamo il segno al solo petto in realtà si distendeva per tutto il corpo del lottatore.
IV parte: L’immersione
- La benedizione dell’acqua i testi trinitari percorrono il rapporto tra acqua e l’opera della creazione-redenzione e salvezza dell’uomo da parte di Dio: Lo Spirito creatore sulle acque primordiali: di cui è segno l’acqua del fonte: Le acque del diluvio: che cancella no il peccato; Le acque del Mar Rosso e del Giordano: che si aprono per introdurre rispettivamente nella “terra della salvezza esodica” e nella “terra della promessa”. Le acque del Giordano del battesimo di Gesù: che sono le acque della sottomissione di Gesù alla volontà del Padre, nell’accettazione dell’immersione (da qui il termine greco, baptizo) nella vita dell’uomo, facendosi «peccato per noi», e santificando le acque stesse per cui tutte le acque battesimali sono immagine di quelle acque di quell’evento cosmico. In virtù del memoriale di questa storia della salvezza che si compie “oggi” in mezzo a questa assemblea lo Spirito Santo scenderà (epiclesi immersione del cero pasquale) nelle acque perché “contengano in germe la forza (dynamis nome dello Spirito) di santificare”
- La rinuncia a satana e la professione di fede. Come Israele sulle rive del Mar Rosso rinunciò alle allettanti seduzioni del Faraone e le sue idolatrie: Così il battezzando deve essere educato a rinunciare al nemico alle sue seduzioni e a scegliere il Dio professato nel simbolo e rivelato nel Vangelo dalla Chiesa con tutte le verità esistenziali che contiene.
- Segue la rinnovata richiesta di volontà dei genitori e del padrino e della madrina.
- S’immerge tre volte, nel Nome (per il potere) del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, il bambino/a nelle acque battesimali da cui rinasce alla vita eterna e figlio/a di Dio. È una vera e propria generazione all’eternità.
V parte: Unzione Crismale consegna della Veste bianca, della Luce di Cristo.
IL battezzato riceve ora i riti con i quali Dio gli conferisce i contenuti della dignità di figlio di Dio ovvero: l’essere re - profeta – sacerdote.
- Unzione crismale conforma il/la battezzato/a a Cristo Gesù:
- Re come Cristo che mostra la sua sovranità nel donare la vira sulla croce per il suo popolo e così vince la morte per se e per noi.
- Sommo sacerdote in virtù del fatto che contrariamente al sacerdozio istituito, ministeriale, egli è sacerdote e vittima nel medesimo tempo.
- Profeta in quanto in lui la Parola passata presente e futura trova il pieno compimento nella storia di ogni uomo.
- La Veste Bianca appartiene alla vestizione regale. È l’abito dello Sposo di cui si Gesù era rivestito nell’ingresso reale a Gerusalemme e del quale è stato spogliato nella passione. Aggiudicato ai dadi sotto la croce e infine indossato da ogni figlio di Dio.
Induere Christum, “rivestirsi di Cristo”, recita la liturgia in latino nella consegna della veste al catecumeno, è un’espressione fortissima che allude alla conformazione che il Signore opera gratuitamente nella carità e che il battazzato-figlio di Dio è chiamato nella vita ad accogliere. Il battezzato è chiamato ad avere
gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù:
Egli pur essendo nella condizione (vedi natura) di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio…
La Luce di Cristo (vedi il proemio di Gv1,1ss) Cristo Gesù luce che non conosce tramonto; che nel cero si consuma per dar vita-luce.
La Candela – accesa al cero pasquale, non a una qualsiasi luce dell’altare e tantomeno con un accendino! - si consegna per essere accesa e consumata – tante se ne dovrebbero consumare nella vita, per il battezzato! –, non deve essere conservata, perché tale è il valore del segno essere consumata nella preghiera in tutte le circostanze della vita del battezzato: lieti e tristi; di gioia e di sofferenza; di vittoria (nella preghiera grata) e di tribolazione, crisi, sconfitta e persecuzione; nella supplica costante della Chiesa.
Il rito dell’effetá, “apriti”, il miracolo compiuto da Gesù sul sordomuto a ricordo del fatto che siamo chiusi in noi stessi e ciò ci disaliena dalla nostra e dall’altri storia impedendoci di “essere per…” ovvero di negare la nostra chiamata all’essere profeti che leggono la storia in Cristo Gesù.
VI parte: consegna del Padre Nostro scambio della pace e benedizione.
I genitori, padrino e madrina sono incaricati dalla Chiesa a consegnare la Preghiera: Il Padre nostro che è la preghiera responsorio alla dichiarazione battesimale del Padre che ha detto del battezzando “tu sei mio figlio, io oggi click here ti ho generato” il battezzando nel corso della sua vita risponderà, come Gesù sulla Croce “Abbà, Padre”, “tu sei mio Padre, io sono tuo figlio”. Ecco tracciato in un’immagine totale l’arco della vita del figlio di Dio.
Sui genitori e tutta l’assemblea qui convocata scende la benedizione Divina che assicura a tutti la vita di Dio per il compimento di ciò che è stato celebrato.
INCONTRI DI PREPARAZIONE AL BATTESIMO ( tutti coloro che desiderano partecipare agli incontri possono contattare il Parroco tramite il form presente nei contatti)