Nuova Estetica

Nuova Estetica (17)

Lunedì, 28 Maggio 2018 16:17

Natività

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La festa della Natività e’ chiamata anche “Pasqua” e “Festa delle luci”. “Pasqua” perchè già prefigura la Pasqua di Risurrezione, “Festa delle luci” perchè e’ la manifestazione della luce del Dio Trino e Unico. E’ la festa dell’Incarnazione. Dio diviene Uomo per restituire all’uomo l’antica immagine e la dignità dei figlio di Dio. Il grido di Isaia e’ il grido di tutta l’umanità: “se tu squarciassi i cieli e scendessi!” (Is 63,19). La natività e’ la risposta di Dio: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo” (Lc 1,35).

Ora tutto e’ nuovo! E’ la Ri-Creazione.

02 - nativita - dettaglioLa stella di Betlemme che illumina e guida tutti i personaggi dell’icona e’ il segno dell’intervento di Dio sulla terra. Il raggio che sale dalla stella significa l’essenza unica di Dio. I tre raggi che ne escono indicano la partecipazione delle tre Persone divine all’economia della salvezza. 02 - nativita - dettaglio2La mangiatoia e’ a forma di tomba e prefigura la morte di Cristo rifiutato dal suo popolo fin dalla nascita. Scrive il profeta Isaia:”Il bue conosce il proprietario e l’asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende” (Is 1,3). Le bende con cui il bambino e’ fasciato saranno abbandonate nel sepolcro come prova della sua Risurrezione. L’oscurità della grotta e’ l’inferno. Cristo situa la sua nascita in fondo agli inferi e noi contempliamo, adagiato nella mangiatoia, “l’agnello di Betlemme che ha vinto il serpente e dato la pace al mondo”. Il bambino Gesù e’ già l’Uomo dei dolori di Isaia.02 - nativita - dettaglio3 In basso a sinistra c’e’ il fonte per il bagno del neonato, prima azione pienamente umana che dimostra che il Messia atteso e’ venuto ed e’ veramente Figlio dell’Uomo. E’ anche segno del Battesimo.

Accanto al fonte, l’albero simbolo del bambino, e’ il compimento della profezia di Isaia:”Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo Spirito del Signore” (Is 11,1-2). Fuori dalla grotta, nel gran manto purpureo, colore della regalità, e’ la Vergine Maria. Senza di lei, senza la Chiesa, non si può giungere a Gesù. Il suo sguardo e’ fisso nella contemplazione: “Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2, 19).

02 - nativita - dettaglio44Le tre stelle sulla fronte e sulle spalle indicano la sua verginità prima durate e dopo il parto.

Alla destra, in basso, e’ situato Giuseppe in profonda meditazione. E’ assalito da dubbi. Davanti a lui sta il demonio nelle sembianze del pastore Tirso. Gli apocrifi riferiscono la sua parola tentatrice: “Come questo bastone non può produrre fronde così un vecchio come te non può generare e, d’altra parte, una Vergine non può partorire”. Ma subito dopo il bastone fiorirà. Nella persona di Giuseppe l’icona racconta la tentazione universale che continua attraverso i secoli: non esiste Dio, esiste solo il mondo visibile; non esiste una nascita soprannaturale, perchè e’ impossibile che la natura divina si incarni. L’aureola intorno alla testa di San Giuseppe già lo fa vincitore della tentazione.02 - nativita - dettaglio5 In alto, a sinistra, si vedono i Magi. Dio li conduce ad adorare il bambino come segno e primizia delle nazioni. Essi gli portano in dono : oro, incenso e mirra, segni della sua regalità, della sua divinità e della sua passione.

Gli angeli, al centro, adorano il Bambino con le mani coperte per dimostrare la sua regalità. L’angelo, in alto a destra che si china verso i pastori, esprime la tenerezza della protezione dell’angelo custode.

Tutta l’icona trasmette gioia, perchè “Il cielo e la terra oggi si uniscono. Oggi Dio e venuto sulla terra e l’uomo e’ risalito ai cieli”. Aggiunge San Massimo: “Soltanto chi penetra oltre la croce e il sepolcro ed e’ iniziato al mistero della Risurrezione comprende il fine per il quale Dio ha creato ogni cosa”.

Lunedì, 28 Maggio 2018 16:17

Annunciazione

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L’icona rappresenta il momento in cui l’angelo Gabriele saluta Maria come “Piena di grazia” e le annuncia la nascita in lei del Figlio di Dio.


01 - annunciazione-dettaglioMaria e’ in ascolto e sta per pronunciare il suo “Fiat”, Le mani aperte e l’atteggiamento di tutto il corpo indicano la sua accoglienza e docilità alla volontà divina. Dio per incarnarsi ha voluto che sua madre lo generasse liberamente con pieno consenso. La Vergine pronuncia, piena di umiltà, il suo “Fiat” a nome di tutti: “Sono la serva del Signore. Sia fatto in me secondo la tua parola” (Lc 1,38). In lei tutti dicono: Si, vieni Signore!

Fin dall’inizio della sua vita, Maria si consacra totalmente a Dio nella verginità e nella preghiera. Per l’integrità e la castità del suo essere, la Vergine personalizza la santità umana. E’ chiamata: “Tutta santa”, “Panaghia”.

Le stelle sulla fronte e sugli omeri indicano la sua verginità prima, durante e dopo il parto.  Maria diviene il nuovo tempio in cui il Verbo di Dio ha scelto di stabilirsi. Per i Padri della Chiesa, Essa e’ ciò che di più santo c’era nell’antico tempio: il vero “Santo dei Santi”, Arca della nuova Alleanza”. La Vergine riapre le porte del Paradiso, che Eva aveva chiuso con la sua disobbedienza. E’ lei la donna nemica del serpente, nella quale si compiono le parole del Genesi:”Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,15). Maria, che ascolta, crede e concepisce il Figlio di Dio, e’ immagine di ogni cristiano, infatti la proclamazione della Buona Notizia e’ il momento del concepimento di Cristo in noi, perchè lo Spirito Santo copre con la sua ombra colui che ascolta e crede.

Maria, nuova Eva e’ anche immagine della Chiesa che, come madre premurosa, ci porta nel suo grembo fino a che Cristo sia formato in noi e venga dato alla luce nelle acque del Battesimo. Ciò fa dire a San Cipriano: “Non può avere Dio per Padre, chi non ha la Chiesa per Madre”.  Nel dipinto la 01 - annunciazione-dettaglio2Madonna e’ seduta su un trono. Secondo il Vangelo apocrifo di Giacomo, Maria e’ in casa quando l’angelo la visita. Il drappo rosso sul tetto indica infatti che la scena si svolge all’interno. L’arcangelo Gabriele, annunciatore per eccellenza dei messaggi salvifici di Dio, con la destra benedice la Vergine e con la sinistra tiene il bastone del messaggero. Il suo nome significa: “Potenza di Dio”.

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Dio dal cielo manda lo Spirito Santo sotto forma di colomba, che discende in un raggio di luce su Maria.

Lunedì, 28 Maggio 2018 16:16

Retablo

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SEDE PRESIDENZIALE
La sede del Presidente dell’assemblea, a forma di cattedra, è nel luogo più alto della Chiesa e al centro dell’abside per sottolineare l’immagine di Cristo, Capo del corpo. La zona rialzata permette al Presidente di essere ben visibile da tutti nell’assemblea, così da presiedere veramente l’azione liturgica. E’ stata realizzata dall’architetto Mattia del Prete, in un elegante e maestosa forgia di plexiglass per consentire la lettura della corona misterica.

AMBONE
Il Concilio Vaticano II ha ripristinato l’importanza della Parola nella Liturgia Eucaristica. La celebrazione si raccoglie attorno a due mense: l’ambone e l’altare. Segni rispettivamente di Cristo, Parola di Dio e Cibo eucaristico. L’ambone è collocato in asse con l’altare e la sede presidenziale ed è realizzato in marmo bianco di Carrara; il Battistero, la mensa, l’ambone e la sede presidenziale, sono disposti prospetticamente e gradualmente verso l’alto. Dice il Catechismo della Chiesa Cattolica (n.1184): “L’importanza della Parola di Dio esige che vi sia nella Chiesa un luogo adatto dal quale essa venga annunciata e verso il quale, durante la Liturgia della Parola, spontaneamente si rivolga l’attenzione dei fedeli”. L’ambone è immagine della pietra del sepolcro di Cristo dalla quale l’angelo, cioè il diacono o il lettore o il cantore, annuncia alle donne la Buona Notizia della Risurrezione.

MENSA EUCARISTICA
La mensa, realizzata in marmo di Carrara, ha intagliate ai quattro angoli quattro croci in marmo grigio. È al centro dell’assemblea . Su di essa viene celebrato il Sacrificio della croce di Cristo ed è segno del Banchetto della sua Pasqua. Per questo è ampia e sufficientemente bassa per rappresentare un tavolo a cui tutti siamo invitati. E’ immagine anche della fonte dell’acqua viva, dalla quale scendono i quattro fiumi del Paradiso, che dissetano gli uomini di ogni angolo del mondo (cfr Gen 2,10-14). E’ coperta di tovaglie e fiori per significare la festa. E’ illuminata con ceri e lampade per ricordare che Cristo, e con Lui l’assemblea riunita, è la luce che illumina il mondo. L’importanza della mensa è sottolineata dalla cupola, che sopra di essa, fa presente il cielo.

 

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